Brevetto del coronavirus: possibile?

Brevetto del coronavirus: possibile?

26/03/2020

Forse vi è capitato di leggere che il nuovo coronavirus sarebbe stato brevettato nel 2015 negli USA da Bill Gates per essere poi diffuso nel momento più opportuno in Cina.

Per fortuna spesso i fake hanno le gambe corte, e basta qualche ulteriore ricerca per capire che si tratta di una “bufala” e che il brevetto USA riguarda «lo sviluppo di una forma indebolita di coronavirus che potrebbe essere potenzialmente utilizzata come vaccino per prevenire le malattie respiratorie negli uccelli e in altri animali». 

Una variante quindi del ceppo dei coronavirus, ma non il famigerato Covid-19. 

Ma sarebbe possibile brevettare un virus in USA?

Secondo il codice USA 35 U.S.C. 101 non è possibile brevettare un fenomeno naturale, ma è possibile brevettare un codice biologico realizzato in laboratorio, compresi i virus: famoso è il caso del Prof. Chakrabarty che ha realizzato e brevettato dei batteri (Pseudomonas putida) in grado di decomporre idrocarburi e utili per contenere i danni di dispersioni di petrolio.

A tutela della salute pubblica in USA è però in vigore il Virus-Serum-Toxin Act che vieta la produzione di prodotti biologici pericolosi.

Brevetti che utilizzano sì virus e batteri, ma per scopi ben diversi da quelli ipotizzati dai diffusori di notizie false.